Un romanzo breve che si legge in un pomeriggio. Racchiude in sé tutta la bellezza della Parigi degli Anni Ruggenti ma in realtà è una storia di arrivismo e ostentazione. Lo sfarzo e la povertà, l'eleganza e la meschinità: amo i contrasti perché è nel loro scarto che si espande la vita.
E poi è un libro ironico, che sa sorridere delle nostre ambiguità e ci aiuta a guardarle con un poco di indulgenza.
Per vedere gli uomini quali sono bisogna amarli almeno un po', forse semplicemente rispettarli, e innanzitutto accettarsi nella propria umana imperfezione.